Il PDM-2
Il PDM-2 è un sistema diagnostico dei disturbi psichici fondato sia su un modello psicodinamico sia su dati empirici. Ha le sue radici nella prima edizione del Manuale, edito nel 2006, che aveva, tra i suoi principali obiettivi, quello di “segnalare che la teoria psicoanalitica e le sue applicazioni cliniche potevano e dovevano contare su un valido supporto empirico” (Lingiardi, McWilliams, 2018). L’intenzione del nuovo Manuale e della task-force del PDM-2 è proprio quella di continuare a informare le teorie psicodinamiche con dati empirici in costante aggiornamento; inoltre, si propone di affiancare, come utile integrazione, le principali nosografie dei disturbi mentali attualmente in uso (DSM-5 e ICD-10). Nel PDM-2 le sindromi cliniche e di personalità sono considerate come dei “tipi ideali”, a cui le presentazioni cliniche dei pazienti reali possono approssimarsi in grado minore o maggiore.
La dimensione evolutiva
Una delle caratteristiche più evidenti e importanti del Manuale riguarda l’utilizzo di una dimensione evolutiva, che diventa una caratteristica centrale per il processo diagnostico. Il Manuale si presenta, infatti, diviso per tutte le fasi del ciclo di vita. Più recentemente, inoltre, la task-force del PDM-2 ha ritenuto importante approfondire la fascia di età che va dalla nascita ai 18 anni, con la pubblicazione del PDM-2 0/18, a cura di Lingiardi, McWilliams e Speranza (2020).
Gli scopi del Manuale
Il Manuale può essere impiegato per la diagnosi clinica, la ricerca, la formulazione dei casi e la progettazione degli interventi. Il suo approccio multidimensionale, inoltre, consente di delineare un profilo accurato del funzionamento della personalità, delle capacità mentali (es. i pattern relazionali, la comprensione e ‘espressione degli stati d’animo, la capacità di regolare lo stress, ecc.) e dei pattern sintomatologici, comprendendo sia l’esperienza soggettiva dei sintomi, sia le diverse possibili risposte emotive del clinico. Il PDM-2, inoltre, aiuta lo specialista ad individuare come queste caratteristiche possono influenzare il processo terapeutico.
A differenza degli altri manuali citati, il PDM-2 si presenta come una tassonomia di persone, e non una tassonomia di disturbi, in quanto vuole rispettare le specificità dei singoli pazienti, evidenziando l’importanza di considerare chi è quella persona piuttosto che cosa ha. La diagnosi, quindi, viene considerata come il risultato di osservazioni e ragionamenti che permettono di dare senso alla complessità dell’individuo, andando al di là di segni e sintomi clinicamente osservabili ed enfatizzando l’importanza fondamentale dell’esperienza soggettiva del paziente di quegli stessi sintomi. Il Manuale, inoltre, sottolinea l’importanza di valutare e rafforzare le risorse e i punti di forza psicologici di ogni individuo, senza limitarsi ad una mera valutazione del livello di compromissione e di disabilità.
Cosa è cambiato rispetto alla precedente edizione del Manuale?
- Suddivisione in 5 Sezioni: Adulti, Adolescenti, Infanzia, Prima infanzia, Anziani, che per la prima volta trovano uno spazio loro dedicato all’interno di un sistema diagnostico.
- È stata aggiunta una Sezione VI dedicata alla presentazione di strumenti di valutazione PDM-2 derived, alla presentazione di casi clinici e alla discussione di alcuni profili diagnostici che possono emergere attraverso l’utilizzo del PDM-2.
- Tutto il Manuale è stato revisionato in base a riferimenti aggiornati e rigorosi alla letteratura clinica ed empirica, includendo anche le neuroscienze. Nella descrizione dei pattern sintomatici e delle loro componenti affettive, cognitive, somatiche e relazionali, è stata promossa una maggiore integrazione con il DSM-5 e l’ICD-10.
- Nella valutazione del funzionamento mentale sono considerati anche i punti di forza, l’adattamento e le risorse psicologiche oltre all’esperienza soggettiva del paziente. Un aspetto innovativo riguarda l’approfondimento delle risposte emotive e la soggettività del clinico, che risponde in modo diverso alle diverse caratteristiche di funzionamento della personalità del paziente.
- Tra i diversi livelli di personalità, è stato introdotto il livello psicotico di organizzazione della personalità e una descrizione delle “borderline personalities”
- Nella Sezione Prima Infanzia, che riguarda i neonati e i bambini molto piccoli, viene offerta una definizione più approfondita della qualità delle relazioni primarie tra bambino e caregiver, con una maggiore enfasi sulla valutazione dei sistemi familiari.
Quali altri strumenti si affiancano all’utilizzo del PDM-2?
- Il Manuale propone degli strumenti appositamente pensati e sviluppati per l’assessment diagnostico con il PDM-2: la Psychodiagnostic Chart-2 (PDC-2) in tutte le sue versioni dedicate alle diverse face di età, e i Prototipi Diagnostici Psicodinamici-2 (PDP-2). Inoltre, suggerisce altri strumenti che permettono di migliorare la valutazione dei pazienti secondo l’approccio proposto dal PDM-2, tra cui, la SWAP, la STIPO, il KAPP e così via. Infine, presenta alcuni strumenti self-report e performance-based che possono essere usati per l’assessment e per la ricerca psicodinamicamente orientata, tra cui il MMPI-2, il Rorschach o il TAT.
- È stato creato un Software derivato dalle Psychodiagnostic Charts del PDM-2, sviluppato per facilitare l’assessment diagnostico dei pazienti di tutte le fasce di età per ottenere, in maniera rapida, report clinici accurati dettagliati e utili sia alla pianificazione di trattamenti sia alla progettazione di ricerche empiriche.
Coordinatori scientifici:
Vittorio Lingiardi e Nancy McWilliams.
Section Editors delle diverse Sezioni:
- Adulti: Asse P, a cura di Nancy McWilliams, Jonathan Shedler; Asse M, a cura di Vittorio Lingiardi, Robert F. Bornstein; Asse S, a cura di Emanuela Mundo, John O’Neil.
- Adolescenti: Asse MA, a cura di Mario Speranza e Nick Midgley; Asse PA, a cura di Johanna Malone, Norka Malberg; Asse SA, a cura di Mario Speranza.
- Infanzia: Asse MC a cura di Norka Malberg, Larry Rosenberg; Asse PC, a cura di Norka Malberg, Larry Rosenberg, Johanna C. Malone; Asse SC, a cura di Norka Malberg, Larry Rosenberg.
- Prima infanzia: Asse IEC 0-3 a cura di Anna Maria Speranza, Linda Mayes.
- Anziani, a cura di Franco Del Corno, Daniel Plotkin.
- Strumenti di valutazione e casi clinici: “L’assessment nel contesto del PDM-2” a cura di Francesco Gazzillo, Robert M. Gordon, Sherwood Waldron; “Casi clinici e Profili diagnostici secondo il PDM-2” a cura di Franco Del Corno, Vittorio Lingiardi, Nancy McWilliams.
Sponsoring Organizations:
- American Academy of Psychoanalysis and Dynamic Psychiatry;
- American Association for Psychoanalysis in Clinical Social Work;
- American Psychoanalytic Association;
- Association Européenne de Psychopathologie de l’Enfant et de l’Adolescent;
- Confederation of Indipendent Psychoanalytic Societies;
- Division of Psychoanalysis (39), American Psychological Association;
- International Association of Relational Psychoanalysis and Psychotherapy;
- International Psychoanalytical Association;
- International Society of Adolescent Psychiatry and Psychology;
- Italian Group for the Advancement in Psychodynamic Diagnosis.