Un anno di clinica e ricerca: i congressi SPR

Un anno di clinica e ricerca: i congressi SPR

SPR (Society for Psychotherapy Research) è un’associazione scientifica internazionale che incoraggia lo sviluppo della ricerca in psicoterapia e mira a valorizzare e migliorare il contributo della ricerca alla teoria clinica e alla pratica terapeutica. SPR-IAG (Italy Area Group) è la sezione italiana, fondata nel 1995.

 

Nel mese di settembre si è tenuto a Roma il IX Congresso Europeo SPR, che ha riunito in un’unica sede centinaia di ricercatori provenienti da tutto il mondo, creando così uno spazio di dialogo e scambio di straordinaria importanza per la ricerca. Il titolo del convegno era “Therapist Responsiveness: Challenges and Opportunities”, scelto per sottolineare il ruolo della responsività del terapeuta nel processo della psicoterapia, ma anche per definire meglio questo costrutto “imprendibile”. Con “responsiveness”, infatti, si intende il modo in cui il terapeuta reagisce a comportamenti ed emozioni specifiche del paziente e, soprattutto, come le scelte terapeutiche siano influenzate dall’individualità del paziente. Più genericamente, per responsiveness terapeutica si intende “fare la cosa giusta al momento giusto”. Ma ciò che conta, come sottolinea William Stiles, uno dei “padri” di questo costrutto, è che si tratti di “appropriate responsiveness”. In una tavola rotonda che ha visto la presenza, come unici italiani in plenaria, di Vittorio Lingiardi, presidente SPR-IAG (titolo del suo intervento: “Therapist responsiveness: Easy to feel but difficult to catch. A preliminary journey through the variables of the therapeutic relationship” e di Nino Carcione, vicepresidente SPR-IAG (titolo del suo intervento: “Do the right thing! What if the timing is wrong? Considerations on the relationship between responsiveness and metacognition in the therapeutic process”), si è a lungo dibattuto sul tema della responsiveness, cercando di identificare metodi efficaci in grado di di mettere in luce il ruolo del paziente nell’influenzare il terapeuta e, quindi, nel determinare alcune scelte terapeutiche. Circa 330 partecipanti, provenienti da tutto il mondo, hanno condiviso tre giorni di discussione, confronto e riflessione, animati dal desiderio di comprendere quali siano le variabili chiave non solo nel determinare il successo della psicoterapia, ma anche nella strutturazione del processo terapeutico.

 

Il 25 e il 26 novembre 2022 si è tenuto a Cremona, nello splendido contesto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il XIV Congresso Nazionale SPR-IAG, ultimo atto di un anno ricco di stimoli, incontri e ricerca. Nella città del violino, la parola chiave del congresso è stata ritmo, il ritmo che scandisce i tempi della vita e della psicoterapia. In apertura e in chiusura, due ospiti internazionali hanno portato il loro contributo: Anthony Bateman (MA, University College of London) su “Mentalization in UHR patients” e Sarah Knox (PhD, Marquette University, Milwaukee) su “The CQR [consensual qualitative research]. A new key to understand psychotherapy relationship”. Anthony Bateman ha rivolto la sua attenzione sul rischio nei servizi pubblici di salute mentale: il rischio suicidario e di atti autolesivi, il rischio di violenza eterodiretta e il rischio di esordio psicotico. Focus della sua relazione è stato il ruolo che l’equipe ha nel valutare il rischio di questo tipo di comportamenti e prevenirli, laddove possibile. Ha poi approfondito come gli interventi finalizzati ad aumentare le capacità di mentalizzazione (l’attività mentale immaginativa sugli altri o su se stessi, ovvero la percezione e l’interpretazione del comportamento umano in termini di stati mentali intenzionali) possano essere utili per ridurre tali rischi.

 

Al termine dei lavori, Sarah Knox ha illustrato come la ricerca qualitativa (CQR: Consensual Qualitative Research) sia importante per comprendere la relazione e il processo terapeutici. Obiettivo della ricerca qualitativa è aiutare a comprendere la relazione terapeutica, attraverso lo studio delle esperienze interiori e la descrizione dettagliata dei fenomeni osservati. A differenza della ricerca quantitativa, in quella qualitativa il ricercatore si immerge nelle parole dei partecipanti per comprendere al meglio il significato delle esperienze, nel tentativo di identificare le lenti con cui i partecipanti osservano il mondo.

 

La appassionata partecipazione degli iscritti a questi due convegni SPR ha ulteriormente arricchito la proposta dei programi e ha favorito i contatti e gli scambi. Il processo terapeutico continua a sollecitare la curiosità dei clinici e dei ricercatori, interessati ad approfondire e chiarire quali siano le variabili centrali del lavoro dello psicoterapeuta. In sintesi: la terapia funziona, ma perché funziona? Qual è il ruolo specifico del terapeuta, del paziente e della relazione tra paziente e terapeuta nel determinare il suo funzionamento? Come si può adattare la terapia a persone tradizionalmente definite non trattabili dal punto di vista terapeutico (es. stati psicotici, forme gravi di psicopatologia)? Domande che rimangono e devono rimanere sempre aperte e in dialogo tra clinica e ricerca.

 

27 novembre 2022

di Emma Francia, psicologa, psicodiagnosta